Quando. Quando puoi. Quando devi. Quando resta solo una strada da percorrere e si chiama 21 gennaio 2014, è Madrid, è altro a cui pensare, è qualcosa che si chiama ultima spiaggia, quando sopravvivere è vivere al limite e non aver reti di protezione.
Dove. Dove puoi. Dove devi. Dove sei quando tutto finisce e tutto inizia nuovamente, solo che ti chiami con un altro nome, un altro cognome, un’altra storia che inventi e modelli. Dove sei se tutto si accende e “improvviso” è giusto un dettaglio e nulla più.
Perchè. Perchè puoi. Perchè devi. E non sono domande, o forse lo sono. Rispondi, voce chiara, petto in fuori. Schiena drritta e sguardo fiero. Perchè devi. Forse lo devi a loro, i morti che vivono ancora ogni notte, ogni pensiero, ogni malinconica mattina di gennaio.
Come. Come puoi? Come devi? Queste sono domande vere. E le risposte sono forse dov’erano da sempre, forse sono dove non potevi cercarle o semplicemente dove non volevi cercarle. Devi fare, come farlo non lo sai, ma lo scoprirai.
È semplicemente la percezione che aumenta, che si rende cristallina, che moltiplica le verità. È semplicemente un accento sbagliato sulla parola “perchè” che ti fa capire che sei comunque speciale, non sei unico, no, davvero no, ma sei speciale e meriti di essere innalzato su quel trono fatto di pensieri e uomini della vita.
Capisci che gli errori sono la migliore cura alla solitudine, che non si sbaglia mai a caso, che non si deve mai e poi mai e ancora mai.
È tutto un equilibrio sopra la follia, canta Vasco. Già, lo è. E allora lasciatemi correre su questo equilibrio come ho sempre fatto, come mai mi sono tirato indietro, come mai ho voluito tirarmi indietro.
È semplicemente quel gusto amaro in bocca che diventa pensiero. È velocità di esecuzione, di adattamento, di reazione. È Quando Dove Perchè Come tutto insieme in un momento di follia lucida. È scrivere tutto senza correggere e non poterlo mai fare.
È sperare. È meritare. È guardarti negli occhi e quel grigio, quell’azzurro, quel riflesso di me che diventa sempre più nero, ma stavolta nero è un colore ed è qualcosa che assomiglia alla vita.
È polvere. E non sono altro che brutti pensieri che scivolano via.
E poi null’altro.
Grazie per il follow, che ho ricambiato…ci leggeremo…tema interessantissimo il tuo…mi hai fatto ricordare un bellissimo film di cui purtroppo non ricordo , ora, il regista: “Particelle elementari” il tema era appunto l’intreccio misterioso tra l’astrofisica e le nostre piccole vite…delicato e duro, sorprendente…ti leggerò con calma e approfondiremo
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Assolutamente.
Il tuo blog è davvero interessante, ricambio complimenti sinceri
Cercherò il film e grazie per il consiglio.
Il mio romanzo racconta proprio delle nostre piccole vite, già.
Un saluto
A presto
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Ciao daniele, nuovo amico
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Aiuto… quante domande dalle risposte difficili in una cantilena che prima regala tornento e, solo alla fine sollievo.
Molto creativa. Ciao.
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